Questioni personali e riflessioni più ampie sul mondo e il presente in un quadro abbastanza completo della mia persona e del mio sentire…
Forse sarà la luna...
1. forse è il tempo, con questa umidità, questo grigio inizio di freddo...
2. forse sono questi dolori articolari e neurologici al braccio destro, che nell'ultima settimana sono aumentati a dismisura...
3. forse sono tutte queste grane di salute, questa strana pressione con i suoi sbalzi, queste botte di caldo (caldane?), queste seccature dermatologiche che mi trascino da un paio di mesi senza ancora aver capito di cosa si tratta...
4. forse sono influssi, demoni che ciclicamente si scatenano nel mondo, con tutta questa recente serie di morti pubblici e (soprattutto) privati, così numerosi in questi giorni/settimane, compresi stati di salute che paiono aggravarsi per molte persone che conosco, tutti insieme...
5. forse anche l'intero pianeta ne risente, con cinque o sei terremoti nell'ultima settimana in posti molto lontani e diversi del mondo...
6. forse è perché ritornano tutti i soliti problemi di umiliazione, fatica, dispendio di tempo ed energie per ottenere il minimo indispensabile per mettermi in condizione di vivere una vita degna (ho problemi di manutenzione/sostituzione della carrozzina, con i servizi di assistenza... da otto anni non riesco a entrare in quello che era il mio orto...)
7. forse sono influenze che arrivano dai moti delle stelle nell'universo, ora che si avvicina quel fatidico allineamento stellare e la fine di un ciclo di precessione degli equinozi, che si ripete ogni 26.000 anni...
8. forse è una recrudescenza di questa eterna lotta culturale/politica/economica (e sostanzialmente etica) da fare, con pochi e fragili compagni, nell'indifferenza delle persone, prima ancora che delle istituzioni (che sono comunque e sempre incarnate da persone)...
9. forse sono i primi segni dei cavalieri dell'apocalisse (o la "Bestia" scatenata prima dell'arrivo dell'anticristo), che divorano vite e ricchezze con nubifragi e incendi, devastando con equanimità le più diverse parti del mondo...
10. forse è perché mi sembra di riconoscere come l'essere sottoposti alla funzione educativa della sofferenza (propria e altrui) sia spesso il necessario prezzo da pagare per uscire dall'imbecillità e dall'effimero...
11. forse perché guardo troppa televisione (anche se con un occhio solo), e mi sembra che TUTTO ciò che mostra sia sogno spacciato per realtà...
12. forse è il sonno dell'ignoranza a stendere il suo mantello su sempre più vaste masse, come se lavorare, consumare (che è una compulsiva corruzione del termine "utilizzare"), e "divertirsi" beatamente e beotamente in attività che impediscano il pensiero fosse il massimo della vita...
13. forse è la tristezza che mi prende quando vedo come le regole per funzionare troppo spesso si tramutino in gabbie burocratiche, sprechi economici, duplicazioni e disservizi (i capitoli di bilancio... l'interesse prevalente per l'economia della propria struttura di appartenenza, anche se ciò costa infinitamente di più ad altre strutture...)
Forse sarà la luna...
C'è davvero lavoro per l'alchimista!... passare dalla putredine all'oro è il suo compito in questa vita, senza preferenze, gratuitamente (il non cercare il frutto dell'azione, come insegna la Baghavad Gita) e quindi, in un certo senso, agisce "senza speranza" che la sua azione e la sua vita possano essere in qualche modo risolutive...
La certezza dell'aver compiuto il proprio dovere al massimo delle proprie possibilità, considerate le condizioni date, è sufficiente.
E la è nella misura in cui, senza cercare peraltro inutili giustificazioni, l'uomo riesce a non provare sensi di colpa per i fallimenti delle proprie azioni. Sensi di colpa che possono nascondere la delusione per una vittoria mancata… un "frutto dell'azione" dalla cui ricerca occorre sempre guardarsi, per evitare che la ricerca del "bene" proprio prevalga…
Ciascuno porta il proprio contributo e, con la scusa di dare forza al miglioramento del mondo, non impara altro che a tentare di migliorare se stesso... fino a quando esaurisce il proprio compito, giungendo alla fine di una tappa...
Ciascuno lavora per costruire un mondo che sia congeniale al suo modo di essere, mondo che, man mano che prende forma e cresce, alimenta quel modo di essere in una spirale che può essere devastante o sublime: è in questa scelta di qualità (con tutte le sue infinite gradazioni intermedie) che si riconoscono i "ricercatori del Graal" i quali, nel torneo della vita, non combattono tra loro, ma INSIEME e la lotta è solo cameratesca emulazione...
Ciascuno è solo e non siamo mai soli...
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