Una preghiera che ci arriva da molto lontano:
Faraone Amenofi IV ( Akhenaton ) (anni di regno 1378-1362 a .c.)
IL CANTICO DELLE CREATURE
Dall'infinito, oltre l'orizzonte, Aton, tu, Dio Vivente, ci inondi del tuo amore.
Ti affacci alla finestra dell'oriente
Mostrando a noi la tua bellezza.
Sei stupenda davvero, divinità che splendi su ogni terra!
I tuoi raggi che abbracciano il creato
Si volgono anche a me, al tuo Akhenaton, tuo figlio prediletto!
Sei lontana e vicina, nascosta e conosciuta, Aton e Ammone nello stesso tempo.
Sei vita nella morte
E morte nella vita.
Esisti sempre: nel buio e nella luce.
Tu fai nascere sperma nel grembo di una donna che partorisce senza amplesso.
Il figlio nasce e non gli occorre un padre.
Le ricchezze e le gioie della terra
Possono essere rubate, sempre, anche se conservate nei forzieri.
Tu, ricchezza del Cosmo, non sparisci!
Ogni leone esce dal suo covo, ogni serpente morde, ma tu ci dai la pace. Rassicuri.
Siamo tranquilli nella tua dimora!
La terra splende quando sorgi e brilli
E ti protendi a regalarci i Suoni
Coi raggi tuoi, tue mani.
Queste mani elargiscono i tuoi doni:
i Segni Sacri, avvivanti il Pensiero.
E il mondo è in festa e l'altro mondo è in festa
e tutti sono svegli, vanno e vanno:
vanno tornando e ritornano andando,
visibili e palesi e non nascosti l'uno all'altro
o rivelati da brusii leggeri, da colpi alle pareti
Tutti, purificati, girasoli viventi, braccia alzate,
si rivolgono a Te, benedicente.
Tutta la terra si pone al lavoro, tutto il bestiame pascola sull'erba.
E cresce il verde e volano gli uccelli
Schizzando via dai nidi
Con l'ali alzate, per lodarti.
Saltano sulle zampe le creature.
Vengono e vanno, sopra i mari e i fiumi, le imbarcazioni, frutto del tuo ingegno, con le vele gonfiate dall'amore.
Ogni rotta si apre al tuo albeggiare.
Il pesciolino vuole salutarti!
Schizza fuori dall'acqua e poi scompare!
Il tuo Pensiero giunge fino al fondo del mare.
Il sole non sei tu.
E' soltanto uno specchio, anche se vivo.
Tu sei la Vita stessa,
sei colei che dà Vita alle creature nel ventre delle madri
e le conforta mentre sono chiuse e le nutre. Dai loro il tuo respiro!
Quando il fanciullo esce dal corpo
Della madre, sei tu che nutri ancora
Ogni piccola bocca spalancata.
E pigola il pulcino dentro all'uovo
fino al momento in cui gli dai la forza
di trapassare il guscio bianco
E allora esce e corre e testimonia
Che è giunto il "suo" momento!
Unico Dio, quante cose sai fare!
Nessuno è come te che sai creare
Solo cose perfette
E non diavoli immondi.
Hai fatto tutto e ti sentivi solo:
cose piccole e grandi, cose enormi,
su piccole isolette o continenti immensi, sterminati,
in Siria, in Grecia e nell'Egitto e nel paese tra i due fiumi
Collochi ognuno al giusto posto, soddisfi ogni bisogno.
Le tue creature hanno creato il male
Staccandosi da te, che sei il Bene.
Le tue Parole Vere hanno storpiato!
I Suoni Sacri hanno confuso!
Parlano lingue morte
E vanno dietro alle false bandiere
E sporcano Tiamàt adamantina
Mischiandola con A'bzu putrescente,
versando acqua di cielo nella fogna!
Vogliono che la mucca
Non mangi più l'erba sua verde.
Costringono il vitello, giorno e notte,
come un Prometeo crocifisso, a stare incatenato sopra un sasso
perché la carne sua diventi bianca!
E si ammala la mucca e il vitellino
Ma voi uomini e donne "vitelli" e "mucche" siete stati.
Soffrono i "voi antichi"
Nel Tempo che si inverte:
per questo vi ammalate e il vostro corpo è in lotta
per un male che viene dal passato e non dormite e non avete pace!
Le vostre ossa fanno guerra
Alle carni straziate dall'orrore che, dal passato, logora il presente.
E nasi, lingue e orecchie
Trafiggete coi chiodi, anche se d'oro,
e coi suoni strazianti, esagerati.
E gli occhi, abbarbagliati dalle luci,
perdono il loro giusto funzionare!
I tuoi raggi nutrivano ogni prato
Quando il tuo cielo era pulito
e Tu splendevi per le creature che ti cantavano le lodi.
Avevi fatto le stagioni
Per sostenere quello che hai creato:
inverno, a rinfrescare il caldo dell'estate,
autunno e primavera per godere
l'armonia dell'amore.
Creasti lontananza
Per contemplare il Cosmo che hai creato
Quando eri solo.
Aton, Madre vivente, Coppia, potente padre mio,
tu ascolti il figlio tuo che per me parla:
tu fai sgorgare milioni di forme
e fiumi e mari e stelle e città, campi, strade!
Aton, cuore dei cuori, ti ringraziamo per ciò che hai creato.
Tu mi sei dentro, ti conosco.
Sono Akhenaton, pazzo del tuo amore
ma saggio, in pace, quieto, per avere capito il tuo segreto!
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